Massaggi Rock & Roll

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MASSAGGI ROCK & ROLL


 

a cura di Valentina Giosa

La bella e sexy Dr. Dot (nickname creato nel 1988 da Frank Zappa che girava nel backstage gridando «portatemi Dr. Dot!») si è presa cura del meglio dell’élite musicale per oltre due decenni. Dorothy Stein si definisce una «rock chick», in italiano rockettara, che da ragazzina avrebbe fatto di tutto per conoscere i suoi idoli senza però cedere a favori sessuali. Amante dei massaggi, che praticava a casa con la madre sin dall’età di 5 anni, pensò un giorno di offrirsi come massaggiatrice solo per entrare gratis al concerto dei Def Leppard in Virginia. Quell’idea si trasformò presto in una fortunatissima carriera tanto che Sting, Eminem, Ramones, Rolling Stones, Sheryl Crow, Robert Plant, Kiss, Aerosmith, Blondie, Backstreet Boys, Oasis, The Who, Courtney Love, Bruce Willis e tanti altri faranno a gara per farsi «toccare» da lei.

Ma Doctor Stein non è solo la masseuse rock’n roll più richiesta dalle star e colei che ha inventato un nuovo concetto di groupie; è anche un’ottima esperta di sesso. Scoprite di più nell’intervista esclusiva rilasciata a Music In e dai suoi siti (www.drdot.com, www.facebook.com/drdotislovinlife, www.myspace.com/drdot).

Qual è stata l’ultima grande star a godere delle tue mani d’oro e quale sarà la prossima?

L’ultima Simon Cowell [ndr. superboss televisivo e discografico, direttore dei programmi American Idol e X Factor] e Gregg Allman degli Allman Brothers Band la prossima.

Quante richieste hai approssimativamente ogni giorno?

All’incirca 50, sono molto impegnata ma felicissima, non avrei mai immaginato di arrivare fino a questo punto.

Quando hai deciso di diventare una massaggiatrice e com’è nata soprattutto l’idea di lavorare esclusivamente per le rockstar?

Cominciai camminando sulla schiena di mia madre e massaggiandole i piedi a 5 anni, e i massaggi divennero parte del nostro rituale familiare. Non mi sono più fermata. Ho cominciato ad appassionarmi al rock e a girare i concerti, mi muovevo molto da uno Stato all’altro insieme alla mia famiglia, la musica e le gig erano come amici. I miei genitori cominciarono a lamentarsi del fatto che quest’abitudine stava diventando troppo costosa, perciò un giorno ho avuto l’idea di offrire massaggi per entrare al concerto dei Def Leppard in Virginia. E funzionò.

So che hai fatto massaggi gratis dal 1982 fino al 1994 soltanto per entrare agli show. Cosa è successo poi?

Sì, all’inizio era solo una scusa per veder suonare dal vivo tutti i miei musicisti preferiti. Massage for music. Nel 1994 un aneddoto poi mi fece riflettere: una sera Charlie Watts dei Rolling Stones ha voluto insistere per darmi dei soldi. È stato il mio primo cliente pagante. Così ho realizzato che il mio hobby (volevo fare la scrittrice e la fotografa e fare massaggi solo per passione) stava diventando un vero e proprio lavoro. Nel 1997 mi sono così iscritta ad una scuola di massaggio in Germania. E adesso sono talmente piena di richieste che riesco a stento a dormire perché tutto ciò è diventato la mia vita. Chi riesce a fare di un hobby la propria professione, può essere totalmente felice.

Parlaci un po’ del tuo più grande amore, i Ramones…

La cosa che ricordo con più piacere della mia lunga esperienza con i Ramones è il concerto che tennero ad Ellington, nel Connecticut, la mia città natale. Era l’estate del 1984 e stavo pregando Joey di venire a suonare nella mia piccola città. «Ma non c’è neanche una sala per concerti!» mi disse. Gli consigliai un ristorante, il Country Squire, oggi Cippinno’s, che aveva un palco dove spesso tenevano concerti country e il cui proprietario era un grandissimo fan dei Ramones. Dopo una lunga serie di implorazioni e massaggi ai piedi, accolse la mia proposta. Ancora ricordo la faccia della VJ di MTV dalla tv di casa di mio nonno: non credeva ai suoi occhi quando fra le date del tour dei Ramones lesse la tappa nel Connecticut. Sembrava come se se lo stesse domandando: «The Country Squire? Ellington, Connecticut?» Tutti i miei amici di scuola mi chiamarono increduli. Sapevano che frequentavo Joey ma nessuno poteva credere che i Ramones sarebbero venuti ad Ellington, in mezzo al nulla, in una cowtown.

Eri molto legata a Joey?

Lo adoravo! Era così divertente quando beveva il latte al cioccolato o quando guidava i go-carts. Mi faceva continuamente ridere, era uno spasso quando uscivamo insieme, era come un bambino grande. Non parlava molto, ma quando lo faceva ogni cosa che diceva mi faceva ridere a crepapelle. Ricordo che non flirtava mai con nessuno e non parlava molto con le altre ragazze. Mi faceva sentire l’unica ragazza sulla terra.

Oltre ai Ramones e gli altri artisti già citati hai lavorato per Sheryl Crow, Sting, Steven Tyler, Lauryn Hill, Courtney Love, Oasis, Bob Dylan e tanti altri, raccontaci qualcosa su di loro…

Sheryl è vera, adorabile, una delle mie migliori amiche. Sting è affascinante, attraente, divertente, generoso e sempre in forma. Lauryn Hill è bella, intelligente, gentile, setosa e morbida. Courtney è maledettamente selvaggia: non ci sono segreti per lei. Gli Oasis li amo, con me hanno fatto il primo massaggio della loro vita nel 1996. Bob Dylan ha tentato di venire a letto con me nel 1985 all’after party del Live Aid. Ero vestita di rosso, senza reggiseno e avevo delle grandi tette! Eravamo sul punto più bello quando all’improvviso una donna bionda ha urlato verso di me: «Se gli parli ancora solo una volta ti strappo la testa!». Che peccato, anche se probabilmente avrei voluto andare con lui solo perché era Bob Dylan, dopotutto, chi non vorrebbe andare a letto con Bob Dylan?

Potrebbe essere una bella idea per un sondaggio questa, ci penseremo… A parte Bob Dylan, c’è qualche italiano fra i tuoi clienti?

Certo: Eros Ramazzotti, che uomo interessante! Adora i massaggi «deep tissue». Rircordo che mi ha mostrato alcuni suoi video di concerti sul suo laptop dopo la seduta. Mi sembra che poi abbiamo anche fumato dell’erba. (ride).

Quali sono state per te le sedute più indimenticabili?

Oddio, ci vorrebbero anni per parlarne… Steven Tyler è sempre così maledettamente «riot», lo amo!

C’è qualche artista per cui non hai ancora lavorato e che ti piacerebbe avere come cliente?

Madonna, Monica Bellucci (che dea!), Beyonce, Chris Rock, Jim Carey, Ringo Starr.

Una curiosità: come hanno fatto i tuoi clienti (uomini) a resistere alla tua bellezza e alla tua evidente e procace sensualità?

La maggior parte di loro si eccitano. Ma il mio atteggiamento li ha sempre portati a capire che non possono catturarmi. Non mi piace mischiare il business con il piacere. L’ho fatto solo una volta con Bruce Willis nel 1999 e non lo farò mai più.

Hai anche scritto un libro «Butt-Naked and Backstage: Diary of the Worlds Greatest Rock and Roll Masseuse». Il presentatore Howard Stern ha dichiarato a riguardo: «Ho paura di quello che potrai scrivere su di me sul tuo libro». Perché?

Durante il suo show gli ho chiesto se voleva un massaggio e lui ha risposto così. Forse aveva solo paura di farsi massaggiare perché sapeva che si sarebbe eccitato o «comportato male» e non voleva lo scrivessi.

Non solo sei la massaggiatrice più richiesta dalle star, la «regina-massaggiatrice » del rock’n roll, ma scrivi anche regolarmente una rubrica e un blog sul sesso. Sesso e rock’n roll camminano sempre a braccetto?

Assolutamente sì.

Un consiglio di sesso da Dr Dot ai lettori di Music In?

Agli uomini consiglio di massaggiare i piedi delle donne: otterrete in cambio più sesso orale. Alle donne consiglio di praticare più sesso orale: vi tratteranno come una regina. E non chiedete loro dove stanno andando, non lamentatevi troppo, mostratevi impegnate e attive. Saranno tutti per voi.

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The Allman Brothers Band in NYC

March 23, 2009:


If it's REALLY important I can get up at 7am (when I usually go to sleep). Massaging Mr. Gregg Allman is REALLY important. Gregg has had massages from my team now and again, but this is the first time I got to massage him myself. I can't count the times he told me “this was the BEST massage I have ever had!”. I asked him if he likes Frank Zappa's version of his song “Whipping Post” and he said “I love it”. That is my favorite Allman Brothers Band song fyi.